Cardo mariano: modalità di utilizzo, proprietà e possibili effetti indesiderati

Il cardo mariano o cardo latteo è una pianta molto diffusa nei vari paesi del bacino del Mediterraneo. Le sostanze attive che vengono estratte dai semi della pianta sono utilizzate per la preparazione delle capsule, estratti, polveri e tinture che si possono trovare in commercio.

Il cardo mariano, però, è una pianta molto versatile utilizzata non solo come possibile rimedio naturale erboristico ma anche in cucina per insaporire numerose pietanze. Scopriamo insieme come utilizzare questa pianta, quali proprietà e possibili controindicazioni può avere.

Caratteristiche del cardo mariano

Il cardo mariano è una pianta che viene molto utilizzata in fitoterapia in quanto può essere utile per aiutare a migliorare la funzionalità epatica e la depurazione dalle tossine. Si tratta di una pianta erbacea spontanea tipica del bacino del Mediterraneo che può facilmente essere coltivata e adattarsi facilmente a tutti i climi e latitudini.

In fitoterapia sembra essere uno tra i più apprezzati rimedi naturali che può essere utile per aiutare a favorire il benessere del fegato e la funzionalità epatica in generale. I possibili effetti benefici di questa pianta sembrano essere legati alla “silimarina”, contenuta al suo interno, che può svolgere una possibile azione antinfiammatoria naturale, citoprotettiva, rigenerativa e antiossidante sulle cellule epatiche.

Il cardo mariano può essere utile per aiutare ad alleviare possibili disturbi digestivi di origine epatica ma anche per aiutare a ridurre i livelli di colesterolo. A volte, gli esperti lo consigliano come coadiuvante di regimi alimentari ipocalorici sotto forma di integratore alimentare e per la sua possibile azione benefica sulle vie biliari. Il cardo mariano viene anche utilizzato per aiutare a stimolare la produzione del latte materno durante l’allattamento.

Proprietà e possibili effetti benefici

Una delle più utilizzate tra le piante officinali sembra essere il cardo mariano. Il suo principale possibile effetto benefico sembra essere collegato all’elevata concentrazione della silimarina, un principio attivo che rilascia le sue possibili proprietà benefiche soprattutto a livello epatico.

Il principio attivo può essere utile per aiutare a migliorare le funzionalità del fegato e depurare le tossine, svolgendo una possibile azione epatoprotettiva. Questa pianta può essere utile per aiutare a:

  • stimolare la rigenerazione delle cellule epatiche;
  • rinforzare i vasi capillari;
  • combattere l’azione svolta dai radicali liberi;
  • regolare la pressione sanguigna;
  • favorire la regolarità intestinale;
  • regolare la glicemia e i valori di colesterolo;
  • ridurre l’affaticamento mentale;
  • combattere l’invecchiamento cutaneo, dermatiti ed eritemi.

In alcuni casi viene consigliato dagli esperti durante l’allattamento perché contiene un complesso di fitoestrogeni che possono aiutare a favorire la produzione del latte materno. Le preparazioni a base di cardio mariano possono essere utili in caso di epatiti alcoliche, virali, intossicazione del fegato provocata da farmaci. Il cardo mariano può anche apportare dei possibili benefici in caso di digestione lenta e difficile, ma può anche aiutare a contrastare eventuali sintomi da mal di mare e mal d’auto. 

Le sue proprietà lo rendono un possibile alleato del fegato e per questo indicato come coadiuvante di trattamenti farmacologici prescritti dal medico in caso di epatite, cirrosi, alcolismo, assunzione di droghe, e per disintossicare l’organismo dalle tossine ambientali. Può essere un buon rimedio naturale in caso di intossicazione da funghi velenosi.

Come si può assumere il cardo mariano

Del cardo mariano possono essere utilizzati frutti e foglie per la preparazione di infusi oppure utilizzato come tintura madre e integratore alimentare. In commercio si può trovare:

  • l’olio di cardo mariano, estratto dai semi presenti nei frutti e utilizzato per via delle possibili proprietà antiossidanti e antinfiammatorie naturali, grazie alla presenza di acidi grassi essenziali e vitamina E;
  • la tintura madre;
  • le gocce;
  • l’estratto liquido o secco per decotti e infusi;
  • in compresse o capsule.

La dose giornaliera da assumere consigliata dagli esperti è molto variabile e può dipendere dal tipo di disturbo lamentato. La tisana al cardo mariano può essere preparata con un cucchiaino di frutti essiccati o con mezzo cucchiaino di foglie essiccate, lasciate in infusione per una decina di minuti in una tazza di acqua. Se ne possono consumare due o tre tazze al giorno, mezz’ora prima dei pasti.

Per quanto riguarda la tintura madre, si possono assumere 30 gocce diluite in acqua da una a tre volte al giorno prima dei pasti. L’estratto secco può, invece, essere assunto sotto forma di una compressa, per due volte al giorno.

Questi dosaggi sono indicativi e devono essere concordati con il proprio medico sulla base della sintomatologia, del proprio stato di salute, dell’eventuale assunzione di farmaci o altri integratori con cui potrebbe interferire. Evita somministrazioni fai da te e chiedi sempre consiglio al tuo medico.

Modalità di utilizzo

In cucina

Oltre all’utilizzo erboristico, il cardo mariano veniva utilizzato in cucina già fin dall’epoca romana. Si possono consumare le radici, il colletto, le foglie private delle spine, fiori e fusti. Si tratta, infatti, di un ingrediente versatile e gustoso che può aiutare a insaporire le pietanze. Il suo sapore ricorda molto quello del carciofo, mentre la radice, pulita e sbucciata può essere un buon sostituto di rape e carote.

Lo si può mettere in tavola brasato, stufato e impanato come una cotoletta vegan. I capolini possono dare sapore a un risotto, mentre le foglie possono arricchire un’insalata oppure cotte, possono essere una valida alternativa agli spinaci. Si possono utilizzate le foglie tritate come ingrediente base per torte salate oppure come ripieno per ravioli e cannelloni. In Piemonte, il cardo mariano è molto utilizzato per la bagna cauda. 

In cosmetica

Il cardo marino è molto apprezzato, come abbiamo detto, per le sue possibili proprietà benefiche che sembra essere in grado di esercitare sul fegato ma in realtà, questa pianta è anche considerata un possibile buon rimedio naturale per i capelli. Il suo utilizzo può aiutare a migliorare l’aspetto e il benessere dei capelli.

Il cardo mariano possiede infatti, una serie di possibili effetti benefici per i capelli e per questo lo si può utilizzare per aiutare a migliorare la crescita e ridurre in modo significativo la perdita. Si tratta di un ingrediente contenuto in diversi prodotti cosmetici come shampoo o creme che può aiutare a ridurre le doppie punte e a contrastare la presenza della forfora.

Per potere aiutare a migliorare l’aspetto dei capelli, gli esperti consigliano l’utilizzo dell’olio di cardo, un prodotto naturale che può essere usato puro sui capelli. Prima di utilizzarlo è necessario riscaldarlo ma non troppo, per evitare che si possano perdere le proprietà. Dopo averlo scaldato si applica massaggiandolo per 5 minuti, in modo da lasciarlo assorbire.

Tra i molteplici presunti benefici del cardo mariano sembra anche essere in grado di potere offrire dei possibili vantaggi a coloro che soffrono di forfora. Utilizzare l’olio di cardo mariano può essere utile per aiutare a contrastare la seborrea secca e oleosa. Si possono mescolare 20 ml di olio di calendula con 35 ml di olio di cardo mariano e 80 gr di sale marino fino.

Si riscalda il tutto e si mescola bene prima di applicarlo sul cuoio capelluto. Si strofina il composto con dei movimenti circolari e successivamente si copre la testa con della pellicola trasparente oppure con una cuffia. Si aspetta un quarto d’ora prima di risciacquare con acqua calda e procedere con lo shampoo.

Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

Il cardo mariano solitamente sembra essere ben tollerato e compatibile con l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento. Consumato in dosi eccessive e in presenza di sensibilità al principio attivo può provocare una possibile leggera azione lassativa.

Il suo utilizzo viene controindicato in caso di allergia verso uno o più componenti della pianta. Si consiglia di consumarlo con parsimonia e dietro suggerimento medico se si soffre di pressione alta oppure se si possiedono elevati valori di prolattina.

In generale, assunto nelle dosi raccomandate sembra essere ben tollerato ma può presentare possibili effetti indesiderati in caso di assunzioni prolungate e dosaggi eccessivi. In particolare:

  • può avere un possibile effetto lassativo;
  • può provocare mal di testa, senso di pesantezza o gonfiore addominale;
  • può interferire con alcuni farmaci e contraccettivi orali.

Se ne sconsiglia l’utilizzo a chi soffre di ipertensione, calcoli alla colecisti, alla cistifellea o al fegato.

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