Arbutina: che cos’è? Proprietà, modalità di utilizzo e possibili effetti indesiderati

L’arbutina è una pianta che appartiene alle Ericaceae, un glucoside utilizzato nella manipolazione dell’apparato urinario, specialmente quando si tratta di problemi come disuria, cistiti e uretriti, in quanto può agire come possibile depurante per il tratto urinario.

L’arbutina è anche un possibile alleato nel trattamento delle macchie scure della pelle, consigliato sotto forma di preparato galenico o di ingrediente all’interno di formulazioni naturali di prodotti cosmetici. Non tutti sanno, infatti, che questa sostanza presente nelle foglie dell’uva ursina è molto diffusa in Giappone, ma in generale nel continente asiatico.

Oltre a svolgere una possibile azione antinfiammatoria e antimicrobica naturale, può essere utile in presenza di infezioni del tratto urinario. Scopriamo insieme quali sono le possibili proprietà benefiche di questa sostanza, come utilizzarla e che tipo di controindicazioni può avere.

Dove si trova l’arbutina?

L’arbutina è una sostanza che appartiene, come abbiamo detto prima, alla famiglia delle Ericaceae. La pianta da cui si ricava è l’uva ursina, i cui principi attivi sono utilizzati in farmacia nel trattamento di infiammazioni del tratto urinario. La pianta è un arbusto sempreverde con un fusto da cui partono rami sottili aventi alle estremità dei fiori.

Questi fiori sono concentrati a grappoli e possono essere di colore bianco e rosa, con una forma molto particolare a imbuto. I frutti che vi crescono sono commestibili ma possono essere apprezzati solo dai soggetti che ne apprezzano il sapore acidulo.

La parte migliore equivale al ritaglio utilizzato per la lavorazione e, quindi, contenente i principi attivi e presente all’interno delle foglie. Questa pianta trova il suo habitat naturale nella fascia alpina ad altezze che superano i 2.500 metri.

A cosa serve l’arbutina? Come funziona?

Uno dei possibili vantaggi dell’arbutina è quello di potere svolgere una possibile azione schiarente per la pelle scura. Applicato localmente può aiutare a depigmentare le macchie scure dovute a un’iper-pigmentazione della pelle. Alcune persone di colore e non solo, scelgono di utilizzare creme a base di arbutina per schiarire di una tonalità o due la pelle.

L’arbutina contenuta nelle creme con possibile azione schiarente, può agire bloccando la produzione dell’enzima “tirosinasi” che è il principale responsabile della formazione della melanina. In questo modo, sarà possibile avere una tonalità più chiara della pelle.

Secondo alcune ricerche sembrerebbe che rispetto altri prodotti presenti in commercio, le creme a base di arbutina possano aiutare a sbiancare la pelle in modo più rapido ed efficace. L’arbutina, inoltre, può essere un valido supporto per aiutare a combattere i segni dell’età e le macchie solari.

Proprietà e possibili effetti benefici

L’arbutina può essere ingerita oralmente, dove una volta introdotta nel nostro organismo si scomporrà all’interno della flora batterica intestinale. Qui viene rilasciato l’aglicone idrochinone che una volta assimilato verrà espulso all’interno dell’urina. Nel corso dell’eliminazione, l’idrochinone può svolgere una possibile azione antibatterica.

L’arbutina è concentrata in larga misura nelle foglie dell’uva ursina, dove secondo alcuni studi questa sembra essere in grado di raggiungere il massimo picco solo in autunno. Ulteriori sostanze presenti all’interno della pianta sono: i tannini, i triterpeni, l’acido formico, i sali di potassio, le mucillagini, gli iridoidi. L’insieme di queste sostanze può agire come possibile antinfiammatorio, analgesico, diuretico, antiemorragico, antimicrobico e come possibile protezione per i vasi sanguigni.

Laddove l’apparato urinario sia leggermente alcalino, l’arbutina potrà garantire la sintesi di idrolisi in idrochinone. Grazie ai batteri presenti nella flora batterica può garantire stabilità. Al contrario, si dovrà fare in modo che l’urina sia alcalina utilizzando degli alcalinizzanti come il citrato di sodio e di potassio oppure il bicarbonato di sodio o ricorrendo a una dieta vegetariana che prediliga il consumo di alimenti alcalinizzanti.

Si raccomanda in ogni caso, di parlare con il proprio medico in modo da potere scegliere la soluzione migliore per il caso specifico, anche in funzione di eventuali patologie e del quadro clinico generale.

Funziona davvero contro le macchie scure?

Le macchie scure della pelle sono considerate inestetismi della pelle, con cui molte persone con il passare del tempo sono costrette a fare i conti. Le preparazioni galeniche cosmetiche, che si possono trovare in commercio, a base di arbutina, sembrano essere in grado di aiutare a combattere le macchie scure. Ovviamente il solo utilizzo di questi preparati non può fare miracoli, ma è sempre opportuno affiancare trattamenti consigliati da dermatologi e un’alimentazione adeguata.

Le macchie cutanee possono essere il risultato di un’iper-pigmentazione, in particolare di un accumulo di melanina, una sostanza che insieme al betacarotene e all’emoglobina è responsabile della colorazione della pelle. La presunta capacità di schiarire e depigmentare fa sì che l’arbutina sia preferita rispetto altre sostanze. La sua possibile azione inibitoria dell’attività di tirosinasi permette alla sostanza stessa di trasformarsi in melanina, fungendo da competitore per i recettori e impedendo, di conseguenza, la comparsa di eventuali macchie scure.

Questo discorso non vale solamente per le macchie scure, ma anche per altre tipologie di macchie presenti sulla pelle. Grazie alle sue proprietà antiossidanti naturali, l’arbutina può intervenire contro le macchie provocate dall’acne e può agire per aiutare a contrastare l’azione svolta dai radicali liberi generati dai raggi UV, dei quali sembra essere in grado di diminuirne la quantità, aiutando a contrastare anche l’eventuale presenza di macchie solari.

Utilizzi dell’arbutina

La pianta da cui si ottiene l’arbutina viene utilizzata maggiormente per la realizzazione di prodotti farmaceutici sotto forma di estratto idroalcolico o di tintura madre, estratto secco titolato al 6-10% o come semplice tisana.

La tintura madre può avere importanti proprietà che possono essere utili in presenza di infiammazioni urogenitali, cistiti acute, nell’uretrite, nefriti, cistopieliti, nefrolitiasi, coliti, enteriti. È consigliato in presenza di queste patologie di rivolgersi a uno specialista per sapere in che quantità e modalità assumere l’arbutina, specialmente quando l’urina si presenta basica.

L’uso può essere anche esterno, per garantire un maggiore schiarimento della pelle e se utilizzato localmente, può aiutare a contrastare la formazione delle macchie scure. Queste possono essere prodotte maggiormente a seguito di un’eccessiva esposizione ai raggi solari o alle lampade solari.

Le possibili controindicazioni di questi prodotti sembrano essere le stesse di quelle provocate dalla pianta. Però, allungando i prodotti in acqua, l’alcool contenuto all’interno verrà diluito facendo in modo che possa essere tollerato meglio.

L’arbutina viene consumata largamente anche nel campo della cosmesi, in quanto la si può trovare all’interno degli ingredienti di numerose formulazioni. La percentuale di arbutina presente nei cosmetici può variare tra l’1% e il 10%.

Controindicazioni e possibili effetti indesiderati

L’arbutina è una sostanza naturale ma ciò non vuol dire che sia priva di possibili controindicazioni. Infatti, è bene tenere a mente che questa sembra essere sconsigliata durante la gravidanza, l’allattamento, a coloro che soffrono di disturbi epatici e patologie irritative digestive. 

Un utilizzo superiore almeno dieci volte la dose raccomandata dagli esperti di uva ursina potrebbe provocare possibili effetti indesiderati come vomito, nausea, nervosismo, insonnia e tossicità. Il dosaggio, pertanto, oltre ad essere concordato con il proprio medico dovrà essere per brevi periodi.

Le urine di coloro che assumono uva ursina diventano solitamente di colore verde bruno che può diventare ancora più scuro con l’esposizione all’aria. Questo processo particolare sembra essere dovuto all’ossidazione dell’idrochinone. I possibili effetti indesiderati che, invece, potrebbero manifestarsi utilizzando creme e polveri che contengono arbutina possono essere:

  • lieve irritazione cutanea ed acne;
  • sensibilità della pelle quando viene esposta al sole, aumentando la probabilità di possibili scottature;
  • dermatite allergica in caso di uso eccessivo e costante. In questi casi si potrebbe andare incontro a problemi al fegato, all’apparato riproduttivo, ai reni, all’apparato cardiovascolare, all’apparato gastrointestinale e respiratorio.

Nel caso in cui si dovesse presentare uno o più effetti indesiderati tra quelli elencati, si consiglia di sospendere l’utilizzo dell’arbutina e di prenotare subito una vista dal proprio medico.

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